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NUDA PROPRIETA’? ECCO COSA SAPERE
NUDA PROPRIETA’? ECCO COSA SAPERE

CINQUE RAPIDI PUNTI PER FARE CHIAREZZA

Si sente spesso parlare di “nuda proprietà” ma se chiediamo alla maggior parte degli Agenti Immobiliari di spiegarci meglio questo “argomento” non sempre riceveremo risposte semplici e chiare.

Conviene?  

Quando?

Vantaggi e svantaggi?

A volte una persona non si avvicina minimamente a ciò che non conosce; questo può portare a perdere opportunità che, se analizzate e capite, potrebbero invece risolvere una nostra concreta necessità.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su cinque temi che ti aiuteranno per una giusta e corretta valutazione dei pro e dei contro di una vendita di nuda proprietà

E questo sia dalla parte di chi vende (futuro usufruttuario) che di chi acquista (nudo proprietario)

  1. Iniziamo a capire cos’è la nuda proprietà e che tipo di vantaggi porta a chi vende e a chi acquista

La nuda proprietà è il valore di un immobile decurtato dell’usufrutto, ossia diminuito in base ad una percentuale che dipende dall’età del futuro “usufruttuario” (ci sono tabelle che specificano queste percentuali)

Lato venditore

Se vendo la nuda proprietà, di fatto, vendo il mio immobile mantenendo comunque il diritto di abitarlo o in alternativa di affittarlo per tutta la vita.

Solitamente praticano questo metodo di compravendita le persone non più “giovanissime” che decidono di vendere la propria casa pur continuandone a mantenere il godimento; riuscendo quindi a non cambiare le proprie abitudini di vita e al tempo stesso ad avere le giuste risorse economiche per affrontare in serenità quella parte di vita che dovrebbe giustamente rappresentare il meritato riposo dopo tanto tempo speso a lavorare e a produrre.

Lato compratore

Può rappresentare un’ottima opportunità di acquisto per chi non ha fretta di entrare fisicamente in possesso del bene sfruttando quindi la concreta possibilità di spuntare un prezzo decisamente interessante.

Non sarà gravato da alcuna imposta comunale e potrà anche usufruire, qualora sussistano le condizioni, delle agevolazioni previste per la “prima casa” (come vedremo meglio più avanti)

  1. Quanto dura l’usufrutto?

Se l’usufruttuario è una persona fisica (caso più frequente) l’usufrutto cessa di esistere con la scadenza del termine contenuto in contratto o con la morte dello stesso; se invece l’usufruttuario è una persona giuridica l’usufrutto si va ad estinguere dopo il trentesimo anno. 

Nel caso in cui gli usufruttuari siano una coppia di coniugi (entrambi proprietari dell’immobile) ed abbiano disposto un usufrutto congiunto con reciproco diritto di accrescimento, mancando uno dei due coniugi, la sua quota si va a sommare a quella del coniuge superstite che diventa quindi usufruttuario per il 100%; in mancanza del suddetto diritto il nudo proprietario acquisisce quella parte di quota.

E’ importante sapere che l’usufruttuario può cedere in locazione o vendere il proprio diritto di usufrutto; il nudo proprietario può evitare questa ipotesi inserendo una clausola sul contratto nella quale, qualora si verifichi quanto sopra esposto, si riserva il diritto di prelazione

  1. Come si calcolano le tasse sull’acquisto?

In sede di acquisto le spese di imposta di registro, ipotecaria e catastale sono uguali a quelle dell’intera proprietà, calcolate però detraendo la percentuale della nuda proprietà dalla rendita catastale, fermo restando il 2% per l’acquisto “prima casa” ed il 9% per l’acquisto “seconda casa”.

  1. Chi paga le spese di amministrazione?

Le spese di ordinaria amministrazione sono a carico dell’usufruttuario, che è inoltre tenuto a conservare il bene senza apporre modifiche e senza recarvi danni.

Per quanto riguarda invece le spese di straordinaria amministrazione, esse sono a totale carico del nudo proprietario a meno di accordi presi in sede di atto di acquisto, con il conseguente diritto di detrarle fiscalmente.

  1. Chi paga le imposte?

Gli artt. 1008 e 1009 del codice civile disciplinano la ripartizione delle imposte sull’immobile; pur rimanendo la possibilità per le parti di modificarle in sede di costituzione dell’atto di diritto di usufrutto; nella fattispecie l’articolo 1008 sancisce che l’usufruttuario è tenuto al pagamento di tutti i carichi annuali come le imposte, i canoni, le rendite fondiarie e tutti gli altri pesi che gravano sul reddito.

Questi brevi chiarimenti rappresentano la “base” di conoscenza per tutti quelli che stanno valutando se considerare o meno di acquistare una nuda proprietà.

Arrivederci al prossimo post!

Marco Zannoni – Consulente Immobiliare

Paolo Casarini – Consulente Immobiliare

P.S.

Analizza i tuoi bisogni, necessità e scopri se la nuda proprietà può rappresentare una valida scelta di investimento.

Paolo Casarini
Consulente Immobiliare

Marco Zannoni Marco Zannoni Consulente Immobiliare

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